L'ORO ROSSO DEL VESUVIO: IL POMODORINO DEL PIENNOLO DELLA TENUTA AMPELLONE - Emmetag

Il pomodoro del piennolo del Vesuvio, dal latino Lycopersicon esculentum, tipico dell'agricoltura campana, coltivato con dedizione e meticolosità alle pendici del Vesuvio è una delle prelibatezze gastronomiche della Tenuta Ampellone.

La coltivazione di un sogno inizia a prendere forma quando, la famiglia Cozzolino, godendo di una partita di terreno di circa due ettari lungo le pendici del Vesuvio, decide di mettersi in proprio e di creare una delle più solide realtà per il palato.

La tecnica di coltivazione prevede l'ausilio di sostegni con paletti di legno e fil di ferro, evitando che le bacche tocchino il terreno, garantendo la più uniforme luce solare lungo tutte le coltivazioni attraverso codesti sostegni. Ogni bacca formatasi è omogenea alle altre, presenta una forma tondeggiante, un peso di circa 30 g cad. con all'estremità un pizzo, tratto anatomico che lo differenzia dalle altre cultivar. Questa varietà prevede una tecnica di conservazione tradizionale, in grado di fornire la formazione del “grappolo”. Nel periodo compreso tra luglio e agosto, i grappoli interi raccolti, vengono posti in un filo di canapa, facendo assumere la classica conformazione a cerchio delle bacche, al fine di comporre un unico grappolo madre. A questo punto, i grappoli madre vengono posti in  luoghi freschi e ben ventilati fino alla primavera successiva per garantire la completa maturazione, la quale deve avvenire in modalità omogenea e lenta. Il modus operandi della Tenuta Ampellone segue a regime le regole imposte per la produzione di un prodotto DOP tipico della zona ercolanese, rispecchiando al meglio la cultura del piennolo.

La cornice di terreno utilizzata per le medesime coltivazioni esula dalla presenza di metalli pesanti e/o di composti radioattivi, quali: litio, selenio, tellurio, tallio, urano (U-238) e argento, che porterebbero a stadi migratori delle medesime sostanze dal terreno alle piante, determinando contaminazioni severe delle coltivazioni. L’acqua utilizzata nell'irrigazione delle  piantagioni è anch'essa priva di metalli pesanti e di sostanze nocive, ma allo stesso tempo ricca in potassio (7,6 mg/L) e in sodio (26,8 mg/L).  Entrando nel dettaglio della fisionomia e delle proprietà organolettiche del pomodorino del piennolo, ogni bacca presenta una buccia coriacea ricca in carotenoidi, responsabili del colore rosso vivo. La polpa molto compatta, racchiude a mo’ di scrigno: vitamine idrosolubili (A e C), sali minerali, tra gli emergenti troviamo: calcio, fosforo e potassio per il corretto esplicamento della funzionalità cardiaca e muscolare ed è, oltremodo, ricco in licopene, composto che esercita sull'organismo un'azione antiossidante, utile nel contrastare stadi di invecchiamento precoce cellulare e stadi potenzialmente cancerogeni durante la fase di propagazione dei radicali liberi, grazie all'azione di specifiche famiglie enzimatiche.

In questi scatti, vi stiamo regalando un trionfo per gli occhi, data l’alta produzione delle più svariate tipologie di produzioni dell’Azienda Ampellone.

Oltre ad essere riconosciuto come prodotto DOP, è un'esplosione di sapori aciduli-dolciastri per il palato, è il connubio perfetto tra cielo, Vesuvio e terra. Infatti, vi consiglio di ordinarli presso la Tenuta Ampellone, in via Luigi Palmieri n.163 ad Ercolano.

I dati chimico-fisici discussi, sono stati gentilmente concessi dalla dottoressa Imma Cozzolino, che segue in itinere le fasi di produzione della coltivazione dei pomodorini.

parole di Annamaria Troccoli

scatti di Stefania Cozzolino