ALLA GENESI DEL CANTICO DELLE CREATURE: VIAGGIO A SAN DAMIANO - Emmetag

E’ un inno al mondo come manifestazione della grazia di Dio, un prezioso documento letterario: il Cantico delle Creature di San Francesco attrae il linguista, il filosofo, il teologo e l’uomo senza tempo. Una lode al Creato che lascia il senso della riconoscenza per le coseintorno e la familiarità del vento, dell’acqua, del fuoco e della terra.

L’inno alla bellezza del Poverello di Assisi nasce in circostanze tutt’altro che felici: segno di come la sofferenza apra a creazioni straordinarie, come ogni sentimento contenga in sé il suo opposto.

Nel 1224, malato al fegato e cieco, Francesco vive a San Damiano.

E’ un convento appena fuori Assisi, che ben si presta alla riflessione ed alla spiritualità; una meta da raggiugere con predisposizione d’animo.

Essenziale e silenzioso, sorge in mezzo alla rigogliosa natura umbra; un luogo caro al Santo, che, ancora giovane, tra le sue mura aveva accolto la missione annunciatagli per bocca del crocifisso: “Francesco, non vedi che la mia casa sta crollando? Va’ dunque e restauramela”.

E’ qui che, meno giovane degli esordi, meno in salute ma più vicino all’ideale d’uomo in terra, Francesco compone le lodi che lo renderanno autore immortale, padre del volgare prestato alla celebrazione della terra come segno del cielo.

E’ un risveglio finalmente in pace ad ispirare l’opera: la cecità tormenta l’Uomo, l’infermità ne mette alla prova lo spirito, sino al sogno che mostra al Santo la grandezza dell’opera di creazione del mondo. E Francesco, uomo e santo, detta al frate che lo assiste nella sofferenza una personale riconciliazione con tutte le cose. Cose che non può vedere, ma che sente; che non può toccare, ma che comprende fino in fondo, come mai in salute aveva fatto.

Così la sofferenza genera beatitudine e la malattia del corpo una perfetta sanità spirituale.

Così, a San Damiano, si chiude il cerchio di Francesco, che qui nasce come Santo, nel silenzio degli ulivi e nel rigore di pietra, legno e pochi agi.

Dal 1964, il convento ospita la Galleria del Cantico, ambizioso progetto nato con l’idea di raccontare lo spirito del poverello con suggestioni visive, sonore e rappresentative.

E a San Damiano Francesco parla al pellegrino; descrive la natura, con l’implicito invito di proteggerla dalla mano dell’Uomo. Parla attraverso la natura stessa, paradigma di un messaggio quanto mai attuale: preservare il suolo, l’acqua e gli ecosistemi.

E parla al pellegrino senza rompere il silenzio, l’eloquenza di un luogo intriso di parole.

Convento di San Damiano, Assisi (PG)

parole e scatti di Emilia Volpe