Antonio Cusati in arte Dutty Beagle, classe 92’, è un giovane artista cilentano che coniuga nel suo reggae sensazioni giamaicane, amore per la nostra terra e sprazzi della sua vita vissuta. Ha all’attivo due dischi che si mostrano al pubblico come una fotografia in musica della vita 2.0 unita alla voglia di non abbandonare tradizioni e luoghi del cuore.
In occasione dei suoi prossimi live sentiamo cosa ha Dutty da dirci della sua storia.
Come hai iniziato a fare musica?
Ho iniziato per puro caso, grazie a mio zio, amante e cultore del reggae. Sono infatti cresciuto coltivando, fin dalla mia adolescenza, la mia passione per questo genere, divertendomi a improvvisare nelle dance hall reggae sui lidi e sulle spiagge cilentane, cimentandomi nell’arte del freestyle con le prime liriche e strofe inventate. Così ho via via approfondito la mia cultura musicale, informandomi, ascoltando la gente suonare finché non ho ritagliato il mio punto di partenza, finché non ho preso la decisione di fare questo nella vita. Oggi ho due dischi all’attivo ma la mia musica è in continua evoluzione così come me, sia nella mia persona che nei miei gusti e in quello che voglio scoprire.
Hai parlato dei tuoi due album, raccontaci un po’ come nascono e l’evoluzione che li contraddistingue.
“Repubblica delle cucozz” nasce anche grazie allo zampino di Emanuele Saggiomo, fondatore assieme a me di “Cilento Rootz”. Questo album è contenitore di brani in cui la musica è presentata da diversi punti di vista, sono inoltre presenti varie collaborazioni, come quella del rapper Leo IN, ma anche Nicola Caso e Oz Real.
“La Campagna del rumore” è invece il mio ultimo lavoro. Uscito quest’anno, l’album segna una mia evoluzione personale e musicale, si nota il cambiamento nei testi più intimi e maggiormente sentiti e si trova una maggiore consapevolezza di scrivere, di fare uscire quello che sento e quello che ho dentro. Nonostante questo disco però sono in continua evoluzione e sto attuando percorsi di crescita e ricerca dentro di me.