GLI ULTIMI GRANELLI DEL NOSTRO SOFFRIRE - Emmetag

Dalla steppa della solitudine
ti vedevo splendere come
una cattedrale d’oro;
ero senza dio e costruii un altare
in tuo nome all’ombra
del mio dolore.
Come un pellegrino
attraversai acque e terre,
ti raggiunsi e vidi
che ciò che illuminava
non poteva che fumare, ormai:
ci scambiammo parole
di cenere, sguardi di carbone;
unimmo le nostre rovine
per innalzare un tempio
alla nostra tristezza,
ma due dolori
non fanno una felicità
e fondendo il nostro fango
e le nostre lacrime
abbiamo ottenuto soltanto
un rudere che il tempo ha devastato.
Chissà cosa saremmo diventati
se il caso ci avesse concesso
due destini intrecciati.
Tutto ciò che possiamo fare, invece,
è pregare il vento perché porti via
gli ultimi granelli del nostro soffrire.

versi di Domingo Forte

scatto tratto dal web