LIVING IN A MAGAZINE - Emmetag

navigate_before
navigate_next

A via Micio 10, a Milano, c’è un piccolo spazio, dedicato interamente alle riviste e alla editoria periodica.

Dove prima c’era un insegna con su scritto “Videodrome”: una videoteca, tributo a David Croneberg, ora c’è una Reading Room, una libreria per gli amanti della carta.

Il progetto ideato da Francesca Spiller, più di un anno fa, offre più di 250 testate redatte e stampate in tutto il mondo, si spazia dalla moda al design, dalla letteratura all’arte, allo sport dai viaggi alla politica, dalla società alla fotografia.

La rivista è una pubblicazione in tutto e per tutto, l’approccio è molto diverso da un libro, si legge per immagine, per font e per colori. Quando entri in “Reading Room” ci sono scaffali androgini, matite, fogli e riviste che ti sussurrano e ti rapiscono.

Vi porto in questo spazio con le parole di Francesca.

 

Perché una libreria dedicata alla rivista?

Reading Room nasce dal desiderio di dare voce e visibilità a un fenomeno che in questi anni, attraverso progetti editoriali visionari, sta ridefinendo il sistema dell’editoria e il senso della carta stampata ai tempi di internet. Più che una libreria Reading Room vuole essere un luogo d’incontro per gli appassionati, i collezionisti, gli addetti ai lavori e tutti coloro che incuriositi vogliono sfogliare, conoscere questi progetti.

Che cosa è una rivista oggi ?

Questo tipo di riviste sono dei veri e propri progetti editoriali guidati dalle idee, concentrati sul design e talvolta finanziate dai lettori stessi attraverso il crowdfounding. I creatori di riviste indipendenti spesso sono prima di tutto dei lettori curiosi ed esigenti. Chi crea una rivista indie non cerca la competizione con i media digitali; si concentra sulle cose che solo la stampa può fare. E lo fa molto bene. Si compiace della fisicità della rivista; gioca con il formato; sperimenta i tipi di carta; pubblica lunghi, splendidi articoli e reportage fotografici che richiedono mesi di ricerca e ore di lettura per essere assimilati. Con amore e dedizione, mette a punto numeri che diventano edizioni rare, collezionabili e senza tempo.

 Che tipo di eventi organizzi in libreria?

Organizziamo eventi molto diversi tra di loro, talk, lanci, mostre, letture, che però hanno sempre al centro il contenuto. E’ importante sottolineare l’importanza dei contenuti e di chi li fa.

Che lettore sei?

Credo di essere una lettrice atipica perché la mia prima lettura è di natura visiva. Quando prendo in mano una rivista, la prima cosa che faccio è sfogliare e soffermarmi sulle immagini che possono essere fotografie, disegni, illustrazioni. Solo successivamente mi concentro sulla parte testuale.

Due riviste da non perdere secondo te?

Migrant è sicuramente un progetto da non perdere, si tratta di un magazine in sei numeri che cerca di esplorare il tema delle migrazioni – intese di persone, flora, fauna e beni –  e delle relazioni, cambiamenti che queste innescano nella nostra società.

ARCHIVIO progetto italiano, è il primo magazine al mondo costituito esclusivamente da materiali d’archivio.Ogni numero è costruito attorno a un tema, spaziando dall’arte alla moda, alla cultura, alla musica, al design, al cinema, alla fotografia. Archivio è una rivista sulla memoria nel senso di futuro, presente e passato.

Quale brano sceglieresti per identificare “reading room?

"Living in a magazine" dei Zoot Woman, il titolo credo dica già tutto! Ho scelto questo brano per la sigla di Periodica Ossessione, lo speciale sul mondo dei magazine che curo per gli amici di Radio Raheem.

https://www.readingroom.it/magazine

parole di Maria Vastola

scatti di Francesca Spiller