RAPALLO: LA BELLEZZA SFIORATA DALLA TEMPESTA - Emmetag

Un mese fa, per una serie di fortuiti eventi, mi sono ritrovata costretta a trascorrere cinque giorni a Rapallo, in Liguria.

Nei giorni scorsi, come purtroppo in gran parte d’Italia, anche a Rapallo si sono verificati danni dovuti al mal tempo. Il “meteo instabile” ha distrutto il porticciolo e la passeggiata che l’hanno sempre contraddistinta.

Volendo saltare il discorso social politico intorno il dubbio tecnico di quanto sia colpevole il meteo e di quanto, invece, lo stesso sia stato condizionato dalla mano dell’uomo potente e molesta; vi racconterò la bellezza di Rapallo, o meglio, ciò che mi ha rapito nello sguardo e nei sensi.

Nata come località di “svernamento” per i ricchi anziani milanesi e torinesi oggi, invece, si presenta come una godibile città di mare, fatta di vicoli stretti e puliti che finiscono di fronte il mare, di grandi strade trafficate e di una galleria che tiene tutto assieme, come un cuore pulsante. Ogni strada è assopita dal profumo delle focacce appena sfornate, quelle croccanti, unte e saporite che ti fanno iniziare un viaggio nel passato fino a farti ritrovare nel tempo in cui olio, farina, acqua e spezie erano gli unici protagonisti della cucina locale.

Passeggiando per il centro storico sembra quasi di perdersi tra i vari locali tipici, le gioiellerie che mostrano orgogliose, in vetrina, i capolavori degli orafi cittadini e gli alberghi dal cui uscio si intravedono giovani famiglie felici ed anziani sereni intenti ad iniziare la loro avventura in avanscoperta.

La vera bellezza, però, l’ho scoperta imboccando uno stretto e ripido vicoletto, l’ho visto quasi per caso ed ancor più distrattamente ho continuato a camminarci fin quando, alla fine, non mi sono dovuta fermare: il celeste brillante delle onde, il blu scuro del cielo mi hanno ipnotizzato ma, in realtà, ciò che mi ha immobilizzata è stata la visione di un’antica fortezza, quasi sembrava sorreggersi sul mare; una torretta piccola e proporzionata capace di sguinzagliare tutta la mia fantasia. L’ho immaginata come dimora personale di ricchi signorotti, fortezza insormontabile e punto di ritrovo per reali; in realtà, invece, è l’antico resto di una massa immobiliare molto più grande, utilizzata per la difesa della città e poi adibita a casa.

Dalla passeggiata è possibile vedere tutta la costa, seguirne i contorni dalle montagne fino alla punta di terra che si sposa con il mare. La spiaggia sabbiosa, ma risicata, non lascia immaginare grandi folle, ma, come mi hanno raccontato persone del luogo, in estate, i lidi privati sono capaci di rendere la spiaggia accessibile a tutti.

Allontanandosi, poi, dalla passeggiata si incappa nella riva del fiume, un elemento caratteristico che accompagna tutte le arterie principali della città.

La vera ricchezza, però, di Rapallo è l’eleganza, quella nascosta nei movimenti dei suoi abitanti, nella tranquillità delle sue strade e nel silenzio della sua spiaggia. Una terra forte ed orgogliosa che saprà, come le altre zone colpite dal male tempo, rialzarsi per ritrovare la sua bellezza unica.

Rapallo è una donna fine ed elegante, che parla a fil di voce facendosi intendere da tutti, serafica ma decisa nei movimenti, capace di coinvolgere anziani e giovani. Insomma, Rapallo, è una città incantata alle porte delle Cinque Terre.

Parole e scatti di Mirella Astarita