LA FRESELLA

Fresella in Campania, Friseddha in Salentino e Fresa in Calabria. Comunque la si voglia chiamare, resta sempre un piatto della tradizione meridionale, a patto che, prima di essere consumata, venga #sponzata!

Che sia di grano, di orzo o anche di farro, deve essere cotta due volte, per ottenere la caratteristica che la contraddistingue: la lunga durata, che la rende più appetibile rispetto al pane, nonostante gli ingredienti siano gli stessi (farina, acqua, sale e lievito).

La sua nascita è incerta, perché tutti vogliono accaparrarsi le sue origini. Inizialmente consumata solo sulle tavole delle famiglie facoltose, è diventata presto compagna fedele dei lavoratori contadini, che la bagnavano con qualche goccia d’acqua e la guarnivano con del semplice pomodoro.

Cibo versatile, si presta ad essere accompagnato da qualsiasi condimento: dal classico pomodoro e basilico, al più ricercato tonno, cipolle e olive, fino ad arrivare alla ricetta di Antonino Cannavacciuolo, con patate basilico e fiori eduli. Può essere preparata anche in versione dolce, ad esempio, con ricotta, zucchero, fragole e glassa di aceto balsamico.

Qui proponiamo un piccolo e piacevole spuntino, da consumare al mare: fresella con mozzarella, tonno e pomodori, il tutto contornato dal verde della valeriana ed un ciuffetto di soia.

 

parole di Maura Ciociano

scatti di Antonio Ambrosio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *