LA BIRRA ARTIGIANALE IN ITALIA: TRA ENTUSIASMO E PROSPETTIVE - Emmetag

Ad oggi il contatore del sito microbirrifici.org, una community di appassionati che da anni censisce il fenomeno in Italia, riporta 1602 birrifici esistenti. Una cifra enorme se pensiamo alla recente nascita del fenomeno. Questi dati, ad ogni modo, sono frutto di segnalazioni degli utenti e non distinguono tra birrifici attivi, inattivi, beer firm (imprese che producono birre in impianti non di loro proprietà) e brewpub (pub che servono birre prodotte in loco). Per avere dei dati più precisi si può ricorrere ad una ricerca effettuata da Unionbirrai in collaborazione con l’Agenzia delle dogane nel 2017, come raccontato da Andrea Turco sul giornale online Cronache di Birra. I dati vengono riportati nel seguente grafico:

ricerca di Unionbirrai e Agenzia delle dogane 2017

Da notare che la somma totale riconduce a circa 1000 figure che producono birra in Italia, sicuramente lontana dal dato espresso precedentemente. Da questa discrepanza emerge il primo dato significativo: il numero di imprese che hanno cessato la propria attività sono centinaia nel giro di pochi anni. Inoltre, anche l’andamento della curva è emblematico: dopo una prima fase di crescita esponenziale, tende verso una stabilizzazione.

Birre artigianali

Il mercato della birra artigianale oggi è più competitivo rispetto al passato. L’attenzione verso questo fenomeno è crescente. Non è più strano imbattersi in corsi di laurea, master e centri di ricerca a tema brassicolo. Così come le manifestazioni sul territorio nazionale crescono sempre di più in qualità e in quantità arricchendo le classiche esposizioni fieristiche con concorsi e premi. E’ un mondo molto più innovativo e dinamico rispetto al passato se si pensa a quanti stili siano nati negli ultimi anni. Per dare una cifra, basti pensare che il premio Birra dell’Anno promosso da Unionbirrai include 37 categorie di birre differenti.

L’entusiasmo è alle stelle. Sono, tuttavia, presenti molti dubbi circa le prospettive del settore e non solo per quel che riguarda le cessate attività o la decrescita delle nuove aperture. In Italia, si registra una grave lacuna sulle materie prime per la sua produzione; per non parlare dei fattori di qualità agricola che, a parità di tecnica, possano rendere grande o meno un prodotto. In questi anni, tanto si è fatto sulla tecnica brassicola, ma ad oggi non possiamo considerarla come un prodotto agricolo legato ai territori, nonostante qualche iniziativa di pregio che va in questo senso, come ad esempio i birrifici agricoli.

L’auspicio è che questo gigantesco mercato -  formatosi in breve tempo - possa fare da traino per un’agricoltura consapevole che possa realizzare il salto di qualità del settore.

parole di Francesco Esposito

scatti tratti dal web