MIMMO, DOVE SEI? - Emmetag

2018.12.08 – Mimmo, dove sei?

Una vita senza ombrello,

di violenza e iettature:

si passa a sceglier il tempo

tra i porticati del malcontento.

Frustrati per il maltempo,

in disfunzionali zuppi stracci

ci facciam boia e mattatori,

continuando a cercar fonti

in terre dai fatui fuochi.

Mimmo Beneventano nato l’11 Luglio del 1948 a Petina (SA), un piccolo paese arroccato sui Monti Alburni, per esigenze del padre originario di Sasso di Castalda (PZ), si trasferisce prima a Teggiano e poi sempre in provincia di Salerno a Giffoni Valle Piana nel 1961. Nel 1964, la famiglia si trasferisce ad Ottaviano (NA), dove Mimmo dopo essersi laureato in Medicina e specializzato in Chirurgia, svolge la professione di medico e l’attività di chirurgo presso l’ospedale San Gennaro di Napoli.
Come uomo e poi come medico agisce tra la gente non potendo ignorarne le sofferenze e le difficoltà e s'impegna nelle organizzazioni cattoliche, nei campi di lavoro locali ed internazionali, nel Belice del post-terremoto, col chiaro intento di portare aiuto ai più deboli e bisognosi.
Non basta: avverte l'esigenza di caratterizzarsi in modo inequivocabile e definitivo per il superamento delle diseguaglianze in un disegno altruistico e libero si candida e viene eletto consigliere comunale nelle liste del Partito Comunista Italiano ad Ottaviano nel maggio del 1975. Viene rieletto nelle successive elezioni nel giugno ’80.
La sua attività di consigliere è precisa e intensa: sfida con le sole armi dell'intelligenza, della cultura e della parola l'arroganza della camorra e l'acquiescenza della politica; denuncia il clima di intimidazioni e sopraffazioni ed ostacola i piani criminali di arricchimenti illeciti e di speculazioni al territorio.
La sua vita generosa e piena viene stroncata in un agguato camorristico il 7 Novembre 1980 ad Ottaviano.
La sua voce limpida viene zittita per sempre dalla manovalanza prezzolata agli ordini di potentati di malaffare minacciati dalle parole libere e forti di legalità e giustizia.
In una bara bianca, secondo la tradizione lucana che prevede per le vittime innocenti la bara dal colore puro, Mimmo è sepolto a Sasso, esaudendo un desiderio espresso in una sua poesia.
Il processo di I grado, avviato nel 1986 si conclude con la sentenza di ergastolo per Raffaele Cutolo e altri sei imputati; nel processo d’appello gli ergastoli saranno cancellati con la formula dubitativa. Nel 2012 il Ministero dell'Interno riconosce Mimmo vittima della criminalità mafiosa sulla base della sentenza dell'87 che lo definiva “...persona impegnata...imbattibile contro la violenza camorristica” Nel 1989, nasce ad Ottaviano il Circolo di Legambiente intitolato a Mimmo per continuare le sue battaglie contro le aggressioni al patrimonio naturale e culturale e per sviluppare e sostenere comportamenti civili e una reale coscienza ambientalista.
Nel Novembre 2012, viene costituita la Fondazione Mimmo Beneventano per mantenere vivi la memoria, i principi e la tragica ed ingiusta uccisione. In ricordo di Mimmo, ogni anno la Fondazione istituisce un concorso di poesie elargendo borse di studio ad alunni delle scuole primarie e secondarie di I grado situate nei comuni di Petina, Ottaviano e Sasso di Castalda.

La biografia è tratta dal sito della Fondazione dedicata a Mimmo Beneventano che vi invitiamo a visitare al seguente link:http://www.mimmobeneventano.it/ 

versi di Domenico Laurenza

immagine tratta da ilgazzettinovesuviano.com